I canti che inizialmente il gruppo ha preparato erano finalizzati ad assecondare il senso della esperienza che ha segnato nel profondo l'avventura umana di Don Carlo Gnocchi, quella di cappellano degli alpini su vari fronti di guerra. Canti degli alpini, dunque, o che richiamano la lontananza da casa e dagli affetti più cari, soprattutto nel momento in cui la fine pare prossima.
Una volta deciso di continuare, ci siamo guardati attorno, esplorando le infinite tematiche interne al vasto contenitore cui si è soliti riferirsi come il canto popolare e della montagna.
In particolare, i brani che ci coinvolgono sono quelli tratti dai canzonieri dei sodalizi che rappresentano le colonne di questa coralità. In primis, come è ovvio, la SAT, con i numerosi musicisti che ne hanno reso ricco e inimitabile il repertorio, ma poi il Coro Monte Cauriol, i Crodaioli di Bepi de Marzi, il Coro Tre Pini, solo per citarne alcuni.
Altri tesori attendono di essere "ritrovati", anzitutto per confortare la nostra sete di armonie, quindi, se possibile, per farne partecipi altre persone.
A lato l'elenco dei canti che costituiscono il nostro repertorio, tra i quali, per noi, spiccano le armonizzazioni del primo e del secondo direttore del Coro Monte Sagro, il maestro Enrico Salines e Marco Meccheri.
Per il canto "Inno alle Apuane" sono disponibili maggiori dettagli a questo link.